Gli scienziati del laboratorio di Wuhan confutano le teorie della cospirazione sull’origine del coronavirus nelle interviste della NBC ed hanno nuovamente smentito con forza le teorie del complotto, secondo le quali il nuovo coronavirus ha avuto origine dal laboratorio. Pochi giorni fa, NBC News è diventata la prima testata giornalistica straniera a cui è stato concesso l’accesso all’istituto dall’inizio dell’epidemia di COVID-19, hanno visitato il laboratorio e incontrato gli scienziati, che avevano lavorato sull’origine del coronavirus.

 

“Ho ripetutamente sottolineato che solo dal 30 dicembre che siamo entrati in contatto con i campioni di polmonite simile alla SARS o polmonite di causa sconosciuta inviati dall’ospedale”, ha detto Yuan Zhiming vice direttore dell’istituto, “non abbiamo mai incontrato il nuovo coronavirus prima di allora, e non c’è possibilità che sia uscito dal laboratorio”.

 

Così l’istituto di virologia cinese, tuttavia la teoria del virus prodotto e sfuggito, deliberatamente o meno, dal laboratorio di Wuhan, ha voce credibili come il premio Nobel Luc Montagnier e Richard Dearlove, ex capo dei servizi segreti inglesi MI 6. Sir Dearlove, nel dettaglio, si riferisce ad uno studio condotta dagli accademici del St George’s Hospital dell’Università di Londra che come Montagner, parlano di inserti di materiale virale ricombinante. Per quanto ci si metta tutta la buona volontà è difficile credere che il nuovo coronavirus emerga casualmente nella città dei laboratori che si occupano di coronavirus, manipolazione genetica e vaccini. Naturalmente le tesi di un premio Nobel e dell’ex capo dei servizi segreti inglesi, vengono bollate come mattane di due vecchi signori dalla stampa e dalla maggioranza dei propri colleghi, alcuni di loro li avevano succeduti pochi anni prima, senza che sia riconosciuta la possibilità di un approfondimento ed accusandoli di cospirazionismo. E’ evidente che il rischio di far emergere la colpa o il dolo del governo di Pechino, avrebbe conseguenze peggiori ai danni della pandemia, quando poi  anche gli occidentali avrebbero da raccontarci qualcosa e forse anche da farsi perdonare.

L’ultimo capitolo della vicenda è la ricostruzione dell’incidente di Wuhan effettuata dallo scienziato italiano Giuseppe Tritto, presidente della World Academy of Biomedical Sciences and Technologies (WABT), che noi riportiamo.

 Nel 2005, dopo l’epidemia di SARS il Wuhan Institute of Virology, guidato dal dottor Shi Zheng-Li, laboratorio costruito e finanziato da capitali francesi ed inizialmente supervisionato dall’Istituto Pasteur di Parigi, ha iniziato a raccogliere i coronavirus da alcune specie di pipistrelli per ricombinarli con altri componenti virali al fine di creare vaccini.

Nel 2010 l’Istituto inizia una collaborazione con i ricercatori americani guidati dal Prof. Ralph Baric, dell’Università del North Carolina, finanziato dal National Institute of Allergy and Infectious Disease, che lavorava sui virus ricombinanti basati sui coronavirus. Sarà grazie ai virus matrice forniti da Shi, che Baric ha creato nel 2015 una chimera del virus Sars di topo, che ha un effetto patogeno sulle cellule umane analizzate in vitro.

Le ricerche del Wuhan Institute of Virology hanno quindi attirato l’interesse del settore militare e medico-biologico cinese che si occupa di armi biologiche. Allo staff di Shi si sono aggiunti medici e biologi appartenenti alla sfera militare, come Guo Deyin, studioso di vaccini anti-AIDS ed esperto di tecniche di ricombinazione genetica. La collaborazione ha prodotto la realizzazione di una nuova chimera, attraverso “sistemi di genetica inversa” e da un punto di vista scientifico il tutto è stato un successo. Una volta scoppiata l’epidemia, ricorda Tritto, i due ricercatori hanno chiesto all’OMS di registrarla come un nuovo virus, H-nCoV-19 (Human new Covid 19), e non come un altro virus derivato dalla SARS.

Alla domanda sul perché la Cina si sia rifiutata di fornire il genoma completo del virus cinese all’OMS o ad altri paesi, Tritto ha spiegato che “fornire il virus matrice [fonte] avrebbe significato ammettere che SARS-CoV-2 [virus cinese] è stato creato in laboratorio. In effetti, il genoma incompleto reso disponibile dalla Cina manca di alcuni inserti di amminoacidi dell’AIDS, che a sua volta è una pistola fumante “.

 Osserviamo l’impatto della pandemia attraverso i numeri e la grafica di Worldmapper, certi che la sola domanda accettabile sul virus di Wuhan è questa: è stata colpa o dolo?

 

18 agosto 20

 

 

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