La nuova “via della seta” ci ha garantito poco dal sordido Fu Manchu.

I rapporti privilegiati con la Cina ci hanno fatto affrontare per primi l’emergenza Covid.

Per primi abbiamo ricevuto il loro “caldo abbraccio” fatto di un paio di aerei cargo e qualche dozzina di medici.

Il successivo materiale è stato pagato, spesso la qualità si è mostrata inadeguata alla sfida.

Abbiamo poi avuto i giorni in cui il governatore Fontana è stato condotto per mano da epidemiologi cinesi ed infine il bombardamento grossolano di “like” e Tweets” da sistemi automatici che beatificavano la provvida Cina ed i suoi aiuti all’Italia.

Chi è il registra del “cappio di seta”? E’ stato Fu Manchu, che meglio di tutti lo descrive Wikipedia:

Fu Manchu è un personaggio immaginario (? ndr), del genere genio del male, inizialmente apparso in una serie di romanzi dello scrittore britannico Sax Rohmer ai primi del Novecento e che successivamente ha avuto numerose trasposizioni cinematografiche, televisive, teatrali e radiofoniche. Compare anche in opere di altri autori, divenendo l’archetipo del pericolo giallo ed è stato ispirazione per personaggi simili in altri opere come ad esempio nella serie dei romanzi e dei film di James Bond

Fu Manchu è un genio del male che ha l’obiettivo di far cadere la civiltà occidentale o la “razza bianca”, scopo che persegue con gli stratagemmi più ingegnosi, grazie a una notevole astuzia e a un sofisticato uso delle scienze orientali; disdegna l’uso di armi da fuoco ed esplosivi, preferendo servirsi di dacoit, thug e membri di altre società segrete; i suoi agenti sono armati di coltelli ma possono usare armi non convenzionali come “pitoni, cobra reali… funghi e i miei piccoli alleati, i bacilli… i miei neri ragni”

Tutto si chiarisce all’alba di questo mercoledì primo aprile.

 

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