Eravamo partiti per raccontare l’Asia, con le sue mappe mutevoli, i templi inghiottiti dal cemento e i palazzi in vetro che si inchinano al cielo. Pensavamo che il mondo si fosse spostato a est — e in effetti era vero.
Poi è tornato lui. Il Guru Arancione. Il Re del Golf e del Bilancio Immaginario. E ogni mattina ci ritroviamo a scrutare i grafici del Tesoro USA, a fare paragoni con i bond greci (!), e a domandarci se il prossimo default sistemico inizierà dal paese che stampa i dollari.
Così, nostro malgrado, ci tocca guardare l’@merica. Ogni giorno. Con l’attenzione che si riserva a un vicino pazzo col bazooka.
Il fatto che i titoli di Stato americani rendano più di quelli greci è un paradosso da Monte Olimpo. Zeus scuote la testa. Hermes ride. E noi, dal nostro piccolo osservatorio orientale, prendiamo appunti. Perché anche l’impero, quando piange, merita di essere raccontato.
C’è stato un tempo in cui bastava evocare la Grecia e a Bruxelles tremavano i polsi: default, troika, pensionati in fila ai bancomat, spread a mille e ministri delle finanze in preda al panico mentre Yanis Varoufakis parcheggiava la sua moto come un Clint Eastwood dell’eurozona. Oggi, ironia della Storia (quella vecchia bastarda), i titoli decennali del Tesoro USA rendono più di quelli ellenici. Più rischio percepito sul debito americano che su quello greco. Capito? Il Partenone meglio di Capitol Hill.
Ma non temete. A cavallo del collasso arriva sempre il suo messia. O nel nostro caso, il Guru Arancione. Con il sorriso da venditore di caldaie rotte, Donald Trump è tornato. E per dimostrare che il suo secondo tempo sarà più scellerato del primo, ha deciso di fare ciò che ogni illusionista fiscale ama: tagliare le tasse. Ovviamente senza alcuna copertura. Perché pare brutto accompagnare la festa con i conti.
Il debito USA? Pazienza. “We’ll grow our way out of it.” Come no. Esattamente come un tossico cresce via da una crisi d’astinenza solo bevendo più metadone. Il deficit federale vola oltre i 2 trilioni, la curva dei rendimenti si impenna e gli investitori iniziano a guardare altrove. Tokyo? Berlino? Atene? Tutti più affidabili. Persino Macron, col suo sorriso da supplente severo, oggi pare più responsabile.
Il punto è che il mondo non si fida più. Non dell’America, non della sua governance, e men che meno del suo idolo populista dal colorito tossico. La fiducia, dicono gli economisti, è un bene intangibile ma decisivo. E l’America la sta bruciando più in fretta dei boschi della California.
Donald è un cretino? La domanda è mal posta. Donald è figlio di un Paese malato di sé stesso. Di una democrazia che si è concessa una pausa di riflessione e si è ritrovata con un clown autoritario a guidarla. Di una classe politica che scambia il populismo fiscale per rinascita e lo sciamanesimo economico per politica industriale.
Il Guru Arancione non ha bisogno di forconi. Gli bastano un microfono, un taglio alle tasse e un Paese disposto a credere, ancora una volta, al mito del “great again”.
Intanto il mondo guarda preocccupato, sghignazza e compra (forse) titoli greci.
Rendimento dei Titoli di Stato: Grecia vs. USA
Grecia:
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Il rendimento dei titoli di Stato greci a 10 anni si attesta attualmente intorno al 3,38%. Investireoggi+8La Stampa+8Corriere della Sera+8
Stati Uniti:
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I rendimenti dei Treasury statunitensi sono in aumento:
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10 anni: circa 4,5%
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30 anni: oltre 5%, raggiungendo i livelli più alti dal 2023. Corriere della Sera+5Financialounge.com+5Oltre Risparmio+5Corriere della Sera+1Barron’s+1Reuters
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Questa inversione nei rendimenti indica una crescente percezione di rischio associata al debito statunitense rispetto a quello greco.
Debito Pubblico e Rating Creditizio
Grecia:
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Il rapporto debito/PIL della Grecia è sceso al 166,5% nel giugno 2023, grazie a una crescita economica sostenuta e a una gestione fiscale prudente. Debitos
Stati Uniti:
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Il debito federale degli Stati Uniti ha raggiunto i 36,2 trilioni di dollari, pari al 124% del PIL.
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Moody’s ha recentemente declassato il rating del debito USA da “Aaa” a “Aa1”, citando l’aumento del debito e dei costi per interessi. Wikipedia+2Reuters+2ExportUSA New York, Corp.+2La Stampa+3The Times+3The Guardian+3
Politiche Fiscali e Impatti sul Mercato
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Il presidente Donald Trump ha proposto un nuovo pacchetto di tagli fiscali da 3,8 trilioni di dollari, che potrebbe aumentare significativamente il deficit federale.
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Queste politiche hanno sollevato preoccupazioni tra gli investitori, contribuendo all’aumento dei rendimenti dei Treasury e alla pressione sul dollaro. The TimesBarron’s+5Financialounge.com+5MarketWatch+5
Reazioni del Mercato e Prospettive
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L’aumento dei rendimenti obbligazionari statunitensi riflette le preoccupazioni degli investitori riguardo alla sostenibilità fiscale degli USA.
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La domanda per i titoli di Stato USA potrebbe diminuire, mentre gli investitori cercano alternative più stabili, come i bond greci o europei.
Conclusione
La situazione attuale evidenzia un cambiamento nella percezione del rischio sovrano, con gli Stati Uniti che affrontano crescenti sfide fiscali e un aumento dei costi di finanziamento, mentre la Grecia mostra segnali di stabilità e fiducia da parte degli investitori.