Una sera di fine novembre, l’edizione italiana di Java Road riposa sulla scrivania dopo averne concluso la lettura.

Il sito della Bbc riporta la notizia che Agnes Chow, la giovane leader ed attivista del movimento per la democrazia Demosisto di Hong Kong è riparata in Canada. Nei giorni successivi, le dichiarazioni del capo della polizia dell’ex colonia, ricordano alla Chow che passerà la sua vita in fuga dagli sgherri di Pechino. La cronaca per effetto di qualche magia insegue, di tanto in tanto, la creazione artistica e letteraria.  Ripenso al romanzo Sottomissione di Michel Houellebeq che uscì in Francia il giorno dopo della strage di Charlie Hebdo effettuata da devoti maomettani, così le pagine del nuovo libro di Lawrence Osborne. Agnes Chow nella vita reale si salva, Rebecca la giovane attivista democratica nel romanzo di Osborne muore prima di fuggire lei stessa in Canada, “o in un posto ugualmente sicuro o scialbo”.

Il nuovo romanzo di Osborne è la storia di un’amicizia e tradimento sullo sfondo degli ultimi giorni di libertà ad Hong Kong.

Il protagonista è un giornalista inglese di mezza età, vicino alla fine ad una carriera mediocre priva di notorietà e riconoscimenti. Osborne, lo descrive in punta di penna, con la grazia di chi conosce il mondo degli ex-pat in Asia, lontani da casa ed in ritirata dal mondo, con la sola certezza che una bottiglia di whiskey può aiutare a passare la nottata. Osborne epigono di Graham Greene e William Somerset Maughan, ne ha fatto un genere ed i suoi protagonisti un poco scannati, sono figli dei tanti locali che troviamo a Sukhumvit, dove vive a Bangkok o nei locali di Wan Chai sull’isola di Hong Kong. Adrian Gyle il giornalista ex-pat deve le sue modeste fortune a Jimmy Tang, un compagno d’università conosciuto anni prima e rampollo dell’aristocrazia economica di Hong Kong con cui condivide l’amore per la poesia classica cinese. La loro è un’amicizia che unisce due uomini di diversa estrazione. Adrian è figlio della working class inglese, Jimmy di una famiglia di armatori, disposta a tutto per sopravvivere al cambio del regime. Jimmy è sposato, ma è anche un impenitente playboy che si lega sentimentalmente a Rebecca, una giovane attivista democratica, intelligente e sensuale che odora di gas lacrimogeno di cui è attratto anche Adrian, che la osserva da lontano certo che lui non sarà mai nulla per lei.

Il mondo precipita, vi sono fotografie che collegano i tre, lo scandalo rischia di sommergere Jimmy e la sua famiglia. Rebecca scompare ed il corpo di una giovane donna viene ripescato in mare. Il medico che si occupa dell’autopsia, dice ad Adrian che la ragazza è stata drogata, violentata ed uccisa e conferma che si trattava di Rebecca. Adrian si persuade che la scomparsa abbia a che fare con Jimmy, che è stato richiamato all’ordine dalla famiglia, ma non ne ha le prove fino all’incontro con la stessa Melissa, moglie dell’armatore, “Non ti ha dato il benservito, questo è vero, ma solo perchè non ne ha avuto bisogno”. Non è intenzione svelare quanto rimane insondabile nel legame tra la scomparsa della ragazza ed i due amici, mai così distanti perchè lasciamo la scoperta a chi leggerà il romanzo.

Un’ultima notazione. Marco Del Corona nella sua recensione del libro sul Corriere della Sera,  sostiene che Osborne racconta un’amicizia e la cornice dei disordini ad Hong Kong è quinta del romanzo. Vero piuttosto il contrario. Java road è il romanzo politico dei nostri giorni. Osborne mette in primo piano la grande storia, le pagine che raccontano le milizie paramilitari cinesi che vestono di bianco e parlano mandarino che si fronteggiano agli studenti cantonesi pro libertà vestiti di nero e chiamati dai primi scarafaggi è utile più di tante pagine di giornalismo delle pavide testate internazionali. Osborne affonda il bisturi nella carne viva della rivolta e ci racconta la fine di una possibile ed imperfetta democrazia. “La vecchia Hong Kong delle leggi e dei giudici britannicamente imparrucati decostruita in una notte, e al suo posto era spuntato un mondo totalitario e cupo e selvaggio.”

Hong Kong è perduta.

12 dicembre

 

Lawrence Osborne, Java Road, Adelphi, 19 euro

 

 

©2024 - Altriorienti - Accesso amministratori - Questo sito non raccoglie informazioni personali e non usa cookies

Log in with your credentials

Forgot your details?