Il libro “Noi sopravvissuti” di Tash Aw è il miglior libro pubblicato in italiano nel 2020 per la redazione di Altri Orienti.

Taw Aw racconta la storia di Ah Hock, un malese di misere origini che ha passato anni in prigione per l’omicidio di un emigrato bengalese.

Prima del delitto Ah Hock era stato un uomo mite e responsabile, lavoratore operoso ed un buon marito, aveva creduto nel progresso ed aveva aderito al desiderio di migliorare le proprie condizioni di vita, ma alla fine dovrà tradire i propri principi quando dovrà assoldare moderni schiavi per la sua piccola impresa di allevamento di pesci in difficoltà.   

Tash Aw in “Noi, sopravvissuti”, racconta la globalizzazione nel sud est asiatico, che promette e non mantiene, che muove una umanità da un paese ad un altro, creando aspettative che non saranno mai soddisfatte.

Lo scrittore è un figlio della minoranza malese cinese, che economicamente comanda quel quarto di mondo, è nato a Taipei, vive e lavora a Londra dove osserva questa modernità, che amplia le differenze e non le corregge, che consente ai ricchi di accumulare sempre di più ed illude tutti gli altri, fino al confine del mondo dove il gioco diventa ancora più iniquo e nessuno ha la possibilità di emendarsi dal proprio peccato originale, la miseria.

Tash Aw ha talento nel raccontare la vicenda di Ah Hock (convincente la traduzione di Anna Nodotti), evitando ogni compiacimento nel descrivere le condizioni di vita degli emigrati birmani, bengalesi ed indonesiani, mostrando quanto non siano tanti diversi dai contadini e pescatori malesi che li disprezzano, tutti sono convenuti in un gioco senza speranza.

Il romanzo è raccontata ad una terza parte, una giornalista lei stessa malese, ma quanto più distante dalla voce narrante non potrebbe essere perché è una persona istruita che ha studiato all’estero, nella creazione letteraria un suggerimento al lettore sulla diversità ineludibile del mondo fatto di un alto e di un basso piuttosto di una vastità che è palude, un qui ed un altrove.

“Tu vuoi che parli della vita, ma io non ho parlato d’altro che di fallimento, come se fossero la stessa cosa, o così strettamente intrecciati che non riesco a separarli”, recita l’inizio di questo grande libro su quella parte di mondo, che è ogni sud del mondo.

Tash Aw, Noi sopravvisuti, Einaudi, per 20 euro ben spesi

9 novembre

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