Un piccolo libro del filosofo coreano Byung- Chul Han dal titolo “Il profumo del tempo”, l’arte di indugiare sulle cose edito da Vita e Pensiero nel 2017, apre le porte di un mondo misterioso in Occidente.

Byung-Chul Han nato a Seul, ha solidi studi in Europa, insegna filosofia presso Universität der Künste di Berlino in Germania ed oggi da tutti considerato tra i maggiori pensatori contemporanei. Le sue opere hanno grande diffusione in Italia grazie alle meritorie edizioni Nottetempo

Nel “Il profumo del tempo”, Han dedica all’orologio ad incenso un piccolo delizioso capitolo.

Prime di dedicarci alle speculazioni del filosofo, è bene spendere due parole su un oggetto tanto misterioso e sconosciuto. Si ritiene che gli orologi ad incenso siano originari dell’India, avendo una successiva diffusione in estremo oriente ed Indocina. Dobbiamo allo studioso americano Silvio Badini, il primo studio sistematico, mostrandone la propria raffinatezza e complessità.

Nel suo “The scent of time: a study of the use of fire and incense for time measurement in Oriental countries”, pubblicato da The American Philosophy Society nel 1963, Bedini ne mostra la complessità del funzionamento, che include centinaia di incensi diversi che scandiranno le giornate, le settimane, i mesi e le stagioni con differenti fragranze e significati.

L’originalità del contributo di Bedini, che fu curatore dello Smithsonian, deve aver sicuramente attirato l’attenzione del contemporaneo Han che ne proseguito gli studi in una nuova prospettiva.

Han vede nel meccanismo dell’orologio, una sorta di contenitore riccamente decorato e protetto da correnti d’aria, una macchina del tempo formata dalla lettura a rilievo di ideogrammi di simboli filosofici e poetici, sui quali l’incenso si brucerà.

Così Han: “L’incenso come mezzo di misurazione del tempo, si differenza sotto molti aspetti dall’acqua o dalla sabbia. Il tempo che profuma non scorre o passa. E nulla si svuota. Il profumo dell’incenso riempie piuttosto lo spazio, anzi spazializza il tempo, conferendogli in tal modo la parvenza di una durata. La brace trasforma in continuazione l’incenso, ma la cenere non si riduce in polvere, conservando la forma del tratto scritto. In questo modo il sigillo di incenso, ridotto in cenere non perde nulla del suo significato. La caducità, cui la brace cha avanza senza sosta probabilmente rimanda lascia al posto alla sensazione di una durata”.

Tramite questi orologi il tempo occupa gli spazi e li definisce, non racconta ma induce una serena contemplazione condotta in una successione di aromi, che “riposano in se stessi” in un mondo divenuto esso stesso profumato.

Il libro di Byung – Chul Han “Il profumo del tempo – l’arte di indugiare sulle cose”, edito da Vita e Pensiero, è in vendita per la cifra di 15 euro ben spesi.

1 novembre

 

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