Non sono passate inosservate le dichiarazioni dell’ambasciatore cinese in Canada Cong Peiwu dello scorso 11 novembre, “I canadesi non rispettano il sistema cinese, alcuni media canadesi distorcono la verità sulla Cina, cosa che ha fuorviato l’opinione pubblica canadese. Si spera che il Canada prenda le decisioni corrette prima possibile “.

Le dichiarazioni dell’ambasciatore sono da inserire nella complicata vicenda di due cittadini canadesi Michael Kovrig e Michael Spavor, arrestati per ritorsione in Cina poche ore dopo che Meng Wanzhou, la figlia del fondatore di Huawei era stata fermata in Canada a seguito di un mandato d’arresto internazionale statunitense, per i rapporti intrattenuti tra la società di Shenzen e l’Iran.

In attesa del processo d’estradizione per gli Stati Uniti, la direttrice finanziaria del colosso cinese aspetta in una casa di sua proprietà a Vancouver, mentre i due cittadini canadesi, Kovrig un’analista politico con un passato da diplomatico e Spavor un uomo d’affari, si trovano nelle prigioni di Pechino con accuse tanto gravi, attentato alla sicurezza nazionale, da temere per la loro stessa vita.

La gestione muscolare di Pechino è la linea guida adottata per dirimere i problemi della diplomazia, i maggiori istituti di analisi di geopolitica sono concordi nell’affermare che la scelta di Pechino sia dettata da esigenze di consenso interno, ma la nuova regola della diplomazia è manifestato dal disprezzo verso l’interlocutore, oltre che da minacce ed avvertimenti. Secondo il Global Times, il foglio del partito comunista cinese, “gli occidentali credono che la Cina stia abbandonando il suo principio di nascondere la sua capacità e aspettare il suo tempo” a cui si è attenuta negli ultimi 30 anni. Tuttavia lo stile diplomatico “Wolf Warrior” non contraddice questo principio, è solo meno sottile. Il ragionamento alla base di questo principio era diluire i conflitti ideologici e concentrarsi sullo sviluppo, la politica nazionale e lo sviluppo economico. La Cina abbraccia la globalizzazione e la cooperazione multilaterale. La crescente influenza della Cina in tutto il mondo può essere in gran parte attribuita all’internazionalizzazione e alla forza dei mercati.”

Sembrano lontani i tempi in cui, l’ex segretario di stato americano Henry Kissinger, dichiarava “la diplomazia di Pechino era così sottile e indiretta che a Washington è stata ampiamente fraintesa”, il termine utilizzato “Wolf Warrior” utilizzato all’amministrazione cinese, riprende i due film della serie del 2015 e del 2017, nel quale si mostrano agenti segreti capaci di sconfiggere mercenari americani per proteggere cittadini cinesi all’estero, detto tra noi filmacci che ripercorrono la saga di Rambo in salsa cantonese, con la colpa che sono passati quarant’anni ed il mondo è cambiato.

La frase “Chiunque offenda la Cina sarà punito, non importa quanto lontano sia.” riferibile ad un detto della dinastia Han, è diventato lo slogan della serie, ed alla fine della proiezione si visualizza il passaporto cinese ed il messaggio: Cittadini della RPC: quando incontri un pericolo in una terra straniera, non arrenderti! Per favore ricorda, alle tue spalle c’è una forte patria.

La collezione delle gaffe, che poi gaffe non sono, degli ultimi mesi della diplomazia cinese appaiono imperdonabili: se l’Australia dovesse rinunciare al commercio di libero scambio, questa precipiterà nella miseria “poor white trash of Asia”. Le richieste di indagini indipendenti sulla nascita e diffusione del virus Sars Covid 2 sono pretestuose ed ha fatto infuriare l’ambasciatore cinese in Australia Cheng Jingye, che ha minacciato l’embargo dei prodotti australiani, in Francia l’ambasciatore Lu Shaye ha suggerito ai francesi di occuparsi della pandemia ed ha accusato le autorità transalpine di aver abbandonato i propri concittadini. L’amministrazione statunitense è stata di razzismo e Ma Hui, il terzo in grado nella sede consolare di Londra ha detto degli americani che sono immorali, mentono e sono disinformati. Nella giornata di ieri abbiamo assistito alla consueta conferenza stampa di Wang Wenbin, il portavoce del ministero degli esteri cinese, che rispondendo ad una domanda del Daily Telegraph ha affermato: “Devo anche sottolineare che è insostenibile per il Regno Unito e l’Australia utilizzare la democrazia e i diritti umani come scusa per interferire negli affari di Hong Kong”. 

Sempre sul Global Times, Pechino dice esattamente cosa pensa e dove vuole arrivare: 

I diplomatici cinesi un tempo erano noti per il loro basso profilo conservatore in Cina e negli affari mondiali. A livello internazionale i nostri diplomatici erano considerati enigmatici e il popolo cinese era definito “imperscrutabile”. Era un periodo di molte meno avversità o necessità di respingere le critiche smodate del glorioso Occidente.

Quegli occidentali hanno detto che il tono dei diplomatici cinesi è diventato sempre più stridente e combattivo. I portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian e Hua Chunying si sono rivolti a Twitter per difendere la Cina e rispondere contro le critiche ingiustificate dall’Occidente guidato dagli Stati Uniti, in particolare durante l’attuale lotta globale contro la pandemia COVID-19. Contro accuse infondate lanciate dall’Occidente si sono anche espressi ambasciatori cinesi in vari Paesi.

Mentre la Cina si alza e si avvicina al centro della scena mondiale, facilitata dal relativo declino dell’Occidente, molti paesi occidentali si sentono a disagio, che sono le ragioni delle loro accuse ingiustificate contro la Cina. Agli occhi degli occidentali, la Cina non si sta comportando così umilmente come una volta. L’Occidente crede di occupare un terreno morale elevato e solo lui può puntare il dito contro gli altri che ritiene sottomessi, il che riflette la mentalità radicata ed egocentrica dell’Occidente.

I giorni in cui la Cina può essere messa in una posizione di sottomissione sono ormai lontani. Il crescente status della Cina nel mondo, le impone di salvaguardare i suoi interessi nazionali in modo inequivocabile. Dopo tutto, ciò che sta dietro alla diplomazia cinese percepita in stile “Wolf Warrior” sono i mutevoli punti di forza della Cina e dell’Occidente. Quando l’Occidente non riesce a difendere i propri interessi, può solo ricorrere a una diplomazia isterica in stile teppista nel tentativo di mantenere la sua dignità in declino. I diplomatici occidentali cadono in disgrazia, perchè stanno avendo un assaggio della diplomazia cinese “Wolf Warrior”.

Ieri era il 13 novembre, il giorno mondiale della gentilezza, ma non per tutti, non per i Wolf Warrior come Wang Wenbin, ma non si venda più quell’idea bislacca della Cina, della via della seta e del soft power.  

14 novembre

 

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