Si racconta che Ekaterina “Katya” Desnitskaja amasse il pattinaggio ed avere cura dei suoi lunghi capelli rossi.

Nel regno del Siam, alla fine del diciannovesimo secolo, le donne avevano invece i capelli corti come gli uomini, masticavano betel e la poligamia era pratica comune.

Quando arrivò a Bangkok nel 1906, la ventenne Ekaterina Desnitskaja stupì il mondo di corte con uno personalità che modificò per sempre i costumi del paese.

Chakrabongse Bhuvanath, principe di Bishnlok, figlio del Re del Siam Rama V, aveva conosciuto Ekaterina durante i suoi anni di formazione presso l’accademia degli Ussuri di San Pietroburgo.  Si innamorò in un attimo di una giovane di buona famiglia, ma orfana, che si era fatta notare ed apprezzare nell’assistenza infermieristica alle truppe durante la guerra con il Giappone, ricevendo medaglie di riconoscimento per i servizi prestati ed il titolo di colonnello. 

Ekaterina Desnitskaja nata a Lustk in Ucraina nel 1886 era figlia della locale piccola nobiltà, da un padre membro di un tribunale distrettuale e da Maria Verdi, vedova del fratello di Giuseppe il compositore. Era di gradevole aspetto, senza essere propriamente bella, e capace di sentimenti sinceri se scrisse al fratello nel settembre 1906: “Caro Vanya… Se solo sapessi che persona meravigliosa, onesta e gentile è. Certo, molte persone, parlando del mio matrimonio, menzionano solo ricchezza e lusso e tacciono sulla felicità, ma dirò che è impossibile amarsi, capirsi e rispettarsi di più, e non auguro a nessuno una famiglia migliore vita. Lo amo come non avrei mai pensato di fare”.

La vita a Bangkok viene raccontata come sontuosa e complicata. La moglie del secondo nella linea dinastica reale veniva considerata un’estranea dal re Rama V, il grande innovatore del Siam moderno, che vedeva con diffidenza una donna cristiana e senza un degno lignaggio e si racconta che non volle incontrarla fino al 1908.

Ekaterina aveva posto solo una condizione al suo matrimonio con il giovane principe siamese, che fosse la sola moglie perché lo stesso padre del marito e re contava 92 consorti ed oltre un centinaio di figli naturali.

Ekaterina fu paziente, svolgeva attività di beneficenza, dirigeva corsi per infermiere e conduceva un’attiva vita sociale. Lei, in quanto straniera, aveva avuto molte difficoltà per essere accettata alla corte reale, ma fu tanto abile da imparare in breve tempo il siamese, una lingua dotata di pochissima grammatica ma dalla fonetica complessa, e mise al mondo un bambino nel 1908 di nome Chula.

La nascita del piccolo commosse il re, che ebbe modo di dire alla moglie: “Oggi ho visto mio nipote. Mi sono subito innamorato di lui, alla fine è la mia carne e il mio sangue e all’esterno non sembra affatto un europeo”.

Suo marito il principe Chakrabongse in quegli stessi anni assunse il ruolo di ministro della Guerra ed operò la modernizzazione dell’esercito siamese su base moderna. Suggerì al fratello Rama VI, divenuto re nel 1910, l’ingresso nella prima guerra mondiale del regno a fianco dell’Intesa, il cui corpo di spedizione si distinse nella seconda battaglia della Marna.

La storia d’amore di Ekaterina non ebbe un lieto fine.

Il principe Chakrabongse si innamorò di Chavalit, una giovane principessa di 15 anni e chiese alla moglie di accettare la poligamia scrivendogli: “Chiedo una cosa: simpatia. Pensa a me come a una persona malata la cui unica cura sei tu… ti amo ancora”.

Ekaterina mostrò un coraggio inatteso e decise di divorziare nel 1919. Rinunciò alla vita di corte ed alla possibilità di divenire la regina madre, perché a quel tempo Rama VI non aveva figli e Chula sarebbe stato il primo degli eredi al trono; si accontentò di ricevere una piccola rendita di 1200 sterline annue. Lasciò il figlio a corte senza avere neppure la possibilità di salutarlo, ma chiese al marito che Chula potesse ricevere un’educazione occidentale.

Il principe Chakrabongse morì in circostanze misteriose a Singapore un anno dopo il divorzio, per alcuni di una polmonite, per altri avvelenato dai servizi francesi perché il principe si opponeva all’espansionismo di Parigi in Cambogia e Laos. Ai fastosi funerali di Bangkok, si vide per l’ultima volta Ekaterina detta “Katya”, l’orgogliosa ucraina che rinunciò ad essere duchessa del Siam per una promessa non mantenuta.

La dignità ed orgoglio di Ekaterina “Katya” Desnitskaja la pattinatrice dai lunghi capelli rossi nata a Lusk, Ucraina occidentale, paiono la stesse di una bambina dai capelli rossi rinchiusa in una cantina nella città di Kyev, che canta la canzone “All’alba sorgerò / Let it go” della principessa che danza sul ghiaccio Anna del cartone animato Frozen della Disney.

14 marzo

PS per chi volesse approfondire la storia dell’orgogliosa Ekaterina Denitskaja suggeriamo il libro “Katya and the prince of Siam” scritto dalla nipote Eileen Hunter

 

Ekaterina Desnitskaja

Katya da giovane

Chakrabongse Bhuvanath

La famiglia

Chula Chakrabongse il figlio

Ekaterina con il secondo marito, l’americano Harry Clinton Stone

Ekaterina si trasferì dopo il divorzio a Shangai dove allestì un rifugio per ufficiali bianchi fuggiti dalla Russia, un ospedale gratuito e corsi per infermieri. Su consiglio di suo fratello, affittò l’ultimo piano agli inquilini: uno di questi era un elettricista americano Harry Clinton Stone, che presto sposò Katya. Lei e suo marito si trasferirono a Parigi, dove vivevano in modo molto modesto, e la principale gioia nella vita di Katya erano le lettere di Chula.

Il figlio di Katya non divenne mai il re del Siam. Dopo la morte del padre, fu mandato a studiare in Inghilterra. Chula ha sviluppato una passione per il motociclismo e alla fine è diventato un corridore professionista. Chula e la madre erano uniti da sentimenti profondi. Si scivevano con regolarità  e nelle sue lettere Ekaterina ha chiesto perdono a suo figlio per la sua orfanilità forzata e ha cercato di spiegargli il suo punto di vista. Ricordava il padre di Chula con amore e rispetto immancabili. Chula studiò in Inghilterra, sposò una donna inglese, Elizabeth Hunter, e rifiutò di tornare in Siam. Divenne storico e giornalista, scrivendo libri sulla storia della Thailandia. 

Chula Chakrabongse e la moglie inglese Elizabeth Hunter

Eileen Hunter,  figlia di Chula Chakrabongse con il figlio Hugo, oggi un artista thailandese con successi internazionali

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