“Playboy è ancora off limits nella Cina comunista e puritana, dove è considerato un simbolo capitalista (ne avevamo una versione ad Hong Kong vedi foto ndr). Pechino teme la capacità straordinaria del nostro coniglietto di riprodursi e proliferare all’infinito. Ma alla fine è la libertà di scelta e di parola che può liberare i cinesi, non quella economica.”

Hugh Hefner così nel 2006 al Corriere della Sera, facendoci capire che lui aveva capito la Cina molto meglio di tanti democratici americani, che avevano considerato la “pace mercantile” ed il libero mercato la via alla democrazia.

Ambiguo come dappertutto il rapporto tra i potenti ed il sesso in Cina, ma con regole diverse e tutte loro. Spesso sono nei locali di massaggi o karaoke che si concludono gli affari e si stipulano i contratti, quando le tensioni se allentano tra belle ragazze ed alcol in un clima di complicità tra i partecipanti alla serata, ma quegli stessi incontri possono diventare la trappola per un possibile successivo ricatto.

Asianews.it, agenzia di stampa del Pontificio istituto missioni estere, scriveva a fine 2012: “In ogni caso, la connessione fra sesso e politica sta scuotendo dalle fondamenta il Partito comunista. Nonostante gli appelli contro la corruzione e l’immoralità – l’ultimo in ordine di tempo è stato il nuovo Segretario generale Xi Jinping – gli scandali sessuali continuano a mettere alle strette la dirigenza. I casi più eclatanti degli ultimi tempi sono stati quello di Bo Xilai, ex segretario proprio di Chongqing, poi caduto in disgrazia, accusato di aver avuto centinaia di amanti, e quello del figlio di Ling Jihua. Il figlio di Ling, ex strettissimo aiutante del presidente Hu Jintao, è morto nello schianto di una Ferrari che procedeva ad altissima velocità per le strade di Pechino. Gli agenti hanno ritrovato i corpi seminudi del ragazzo e quello di due escort che viaggiavano con lui.”

 

http://www.asianews.it/notizie-it/Non-solo-corruzione:-il-Pcc-sempre-pi%C3%B9-coinvolto-in-scandali-sessuali-26435.html

 

Il sesso, gli scandali e l’eliminazione di nemici politici hanno aiutato Xi Jinping a consolidare il potere e mantenerlo al motto della lotta all’immoralità e la corruzione, da sempre l’olio lubrificante della società cinese.

La profezia di Hugh Hefner vale più di mille dichiarazioni degli strateghi di Clinton, Bush ed Obama, oggi in Cina come riporta un importante Ceo di una multinazionale che preferisce rimanere anonimo, i cinesi possono diventare ricchi ma nessuno può parlare di politica, Taiwan e Tibet.

Tra il sacro ed il profano, la versione dei fatti di Hugh rimane quella buona, come sempre.

3 agosto 20

 

 

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