L’ultimo soldato della seconda guerra mondiale ad arrendersi è stato un militare giapponese nella giungla delle Filippine nel 1972. L’uomo visse per oltre 30 anni completamente isolato, ritenendo che la guerra non fosse finita ed attese un suo superiore prima di consegnare le armi.

La tragica epopea di Hiroo Onoda rappresenta una storia di fedeltà ideali al proprio tempo, al proprio Imperatore ed autorità contro ogni evidenza.

La locuzione l’ultimo giapponese della giungla ha avuto nuova vita quando Marco Pannella dichiarò la sua fedeltà al governo Prodi nel 2005, pare un secolo fa.  Espressione tutto sommato curiosa, ma efficace nel raccontare la politica italiana di allora ed oggi non trovo nulla di più efficace nel ricordare la ferrea attestazione di fedeltà  di Beppe Grillo al suo patto d’acciaio con la Cina di Xi Jinping.

L’ultimo articolo pubblicato sul blog del politico sulla negazione delle persecuzioni delle minoranze etniche in Cina, ha rinnovato il rapporto tra il partito di maggioranza relativa alle ultime elezioni politiche e Pechino. Grillo e lo stato maggiore del movimento hanno minimizzato le sofferenze di milioni di uiguri, come avevano taciuto sulle violenze subite dai manifestanti pro democrazia di Hong Kong. Il movimento ha sempre guardato alla Cina per molteplici ragioni, l’anima del ribellismo anti-atlantico di alcuni da Di Battista a Cabras, ovvero dall’estrema destra alla più sconcia sinistra, fino ad oscure opportunità mercantili oggetto di indagini da parte della magistratura.

La stagione della via della seta tanto desiderata da Grillo si è conclusa rapidamente sconfessata dall’Europa, si veda il salvataggio del porto di Trieste dagli appetiti di Pechino e bloccata da Washington, vedi lo stop al 5G ed i loro fornitori militari cinesi.

Oggi il ministro degli esteri Di Maio in quota cinque stelle non ha precisato, commentato o risposto circa la faccenda uigura, forse è più semplice chiedere scusa ad un sindaco di Lodi per una campagna forcaiola, che al paese per avergli imposto un’indigesta sbobba in salsa agrodolce.

Hiroo Onoda, l’ultimo giapponese, dichiarerà in un’intervista televisiva ABC nel 2010. “Ogni soldato giapponese era pronto a morire, ma come ufficiale dell’intelligence, mi era stato ordinato di combattere una guerra di guerriglia e di non morire. Se non fossi riuscito ad ubbidire, me ne sarei vergognato.”.

Rileggo e capisco che forse ho sbagliato paragone e che Hiroo Onoda era altra razza d’Uomo, mi scusi il soldato.

8 giugno

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