I giornali riportano la morte del “Compagno Duch” , l’ultimo dei capi khmer rossi ancora in vita, morto in un ospedale di Phnom Penh a 77 anni per problemi respiratori, era stato condannato a 35 anni di carcere in un processo che aveva portato la follia dell’idea maoista in un tribunale e l’aveva condannata per genocidio.

Kaing Guek Eav, il “Compagno Duch” fra il 1975 ed il ’79, aveva seminato la morte come responsabile del lager S-21, l’ex liceo di Tuol Sleng, trasformato in un campo di sterminio, dove furono internate e torturate oltre 17 mila persone tra cui donne e bambini, si erano salvati in 7 (sette).

Il “compagno Duch” se n’è andato in silenzio, al processo concluso nel 2010, l’ex accademico maoista divenuto macellaio si dichiarò pentito, ma non so cosa avrebbe detto Terzani, che fu testimone al confine thailandese di “centomila cambogiani (…) scheletri ambulanti coperti di stracci neri e di mosche”.

Quella visione terribile mutò il pensiero di Terzani, che pochi anni prima non voleva credere a quanto veniva raccontato da chi riusciva a fuggire, perché la Cambogia, ieri come oggi è un paese che nasconde e dissimula, che non mostra il proprio tempo ed il proprio agire ad occhi distratti. Solo pochi mesi fa, l’Unione Europea stabiliva che le importazioni provenienti dalla Cambogia avrebbero perso le agevolazioni tariffarie, principalmente zucchero ed abbigliamento, per il mancato rispetto degli standard internazionali dell’Organizzazione internazionale del lavoro (una agenzia dell’Onu). Il capo della diplomazia europea dell’Unione, Josep Borrell, ha finalmente affermato, che il governo cambogiano di Hun Sen viola sistematicamente la libertà di espressione e partecipazione democratica del proprio popolo.

Cosa succede in Cambogia? Cosa è andato male nella transizione democratica? Chi è Hun Sen, il primo ministro?

La biografia di Hun Sen è esemplare: a vent’anni giovane apprendista con i Khmer rossi, a venticinque intuisce la sconfitta militare e si dichiara dissidente, a ventisette diviene ministro degli esteri del neonato governo di transizione democratica e siamo nel 1979. Nel 1985 diviene Presidente del Consiglio dei Ministri e uomo forte del paese a soli 33 anni, nel 1987 Amnesty International accusa il governo cambogiano dell’uso della tortura nelle carceri ai danni dei prigionieri politici.

 Da allora sono 35 anni che Hun Sen è al potere, nelle ultime elezioni del 2018 ha ottenuto la totalità dei 125 seggi del parlamento ottenendo il 77,5% dei voti popolari, il partito d’opposizione Cambodia National Rescue Party era stato sciolto dalla Corte Suprema l’anno prima ed il principale leader Kem Socha, come riporta  il Phnom Pehn Post, “Socha arrested for ‘treason’, is accused of colluding with US to topple the government” .

Huan Sen detto “Il guercio” dei suoi avversari, per avere perso un occhio durante l’assedio della capitale nei suoi anni da khmer rosso, l’apprendista ha imparato bene la lezione della storia ed ai licei trasformati in lager ha preferito i codici della Corte Suprema per eliminare i propri nemici, obiettivi mirati con meno chiasso, meno sangue e dolore.

Ps Il disciolto Cambodia National Rescue Party era di ispirazione liberale, democratica e sensibile al tema dei diritti civili ed individuali, nelle ultime elezioni libere aveva raccolto oltre il 40% dei voti e la maggioranza assoluta nella capitale.

 

4 settembre 20

 

 

 

 

©2024 - Altriorienti - Accesso amministratori - Questo sito non raccoglie informazioni personali e non usa cookies

Log in with your credentials

Forgot your details?