“Io so. Io so i nomi dei responsabili …” PPP 

Siamo alla conclusione della nostra sinossi sulla pandemia.

Quest’ultima parte, la conclusiva, indagherà sulle origini del virus, sulle indagini del gruppo di lavoro dell’Oms ma anche sul sistema scienza – industria – politica che ne ha determinato il corso degli eventi.    

Il punto di partenza è la città di Wuhan dove è iniziata la pandemia Sars Covid 2 e dove abbiamo i principali laboratori di virologia del paese. 

Utile ricordare che Pechino non ha ratificato il trattato Biological Weapons Convention (BWC), o Biological and Toxin Weapons Convention (BTWC) che ne vieta lo sviluppo, la produzione, l’acquisizione, il trasferimento, lo stoccaggio e l’uso. Di converso nelle accademie militari cinesi del Pla, People Liberation Army, si studia la guerra biologica come “forma di dominio”, espressione singolare ma tutta loro.  

https://www.defenseone.com/ideas/2019/08/chinas-military-pursuing-biotech/159167/  

Dell’istituto di virologia di Wuhan sappiamo molto, ovvero il necessario.  

Sappiamo della collaborazione scientifica internazionale che porta alcune tra le maggiori istituzioni mondiali a condividere progetti e tecniche di ingegneria genetica con Wuhan, sappiamo della raccolta della più grande banca dati sui virus dei pipistrelli al mondo e gli esperimenti di Gain of Function, ovvero il potenziamento di virus in laboratorio allo scopo di studiarne la patogenicità ed i conseguenti vaccini.   

Il sito dell’Istituto di Virologia di Wuhan riporta le partnership internazionali.

http://english.whiov.cas.cn/International_Cooperation2016/Partnerships/

 

Tra quelle segnalate abbiamo i protagonisti di questa storia: 

Oms – l’Organizzazione mondiale della sanità

 https://www.who.int/ 

 

EcoHealth Alliance- statunitense che si occupa di virologia, sostenibilità ed ambiente 

https://www.ecohealthalliance.org/ 

 

European Virus archive goes global – europea che condivide tramite la partnership la banca dati europea dei virus e dei suoi derivati.

 https://www.european-virus-archive.com/ 

https://cordis.europa.eu/project/id/653316/it 

https://www.european-virus-archive.com/partners#Core-Partner 

https://eeas.europa.eu/archives/delegations/china/documents/eu_china/research_innovation/tour2015/france2.pdf 

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0166354218302067 

http://english.whiov.cas.cn/ne/201712/t20171212_187681.html            

 

L’Oms, partner del laboratorio di Wuhan, ha incaricato un gruppo di esperti di indagare sull’origine del virus Sars Covid 2 dove la pandemia ha avuto inizio.

https://www.who.int/health-topics/coronavirus/origins-of-the-virus 

Il gruppo di studio è formato da un gruppo di esperti.  

Difficile pensare che il team di studio potesse darci una risposta ad oltre un anno dall’inizio della pandemia.  

Così gli esperti hanno dichiarato che l’outbreak può essere ricondotta a tre diverse ipotesi: la zoonosi, la catena alimentare e la fuga dal laboratorio, ma quest’ultima terza viene sbrigativamente considerata improbabile (lo schema che segue è opera del gruppo degli esperti dell’Oms).  

Definendo gli incidenti in laboratori rari quando si lavora con i virus dei pipistrelli ed affermando che gli standard del laboratorio di Wuhan sono di assoluta eccellenza. 

Tra il gruppo di esperti dell’Oms spicca il professore Peter Daszak. 

Peter Daszak è un virologo, oltre che il presidente della EcoHealth Alliance, che ha collaborato con il Wuhan Institute of Virology in Cina per catalogare centinaia di virus dei pipistrelli, ricevendo fondi per 3,7 milioni di dollari per lo studio di potenziali pandemie coronavirus dal governo degli Stati Uniti per sei distinti progetti tra il 2014 ed il 2019 per finanziamenti medi di oltre 600.000 $ annui. Un precedente ciclo di finanziamenti dal 2008 al 2012 aveva portato al gruppo di lavoro di Daszak oltre 2,5 milioni di dollari per oltre 500.000 $ annui.     

https://reporter.nih.gov/project-details/9819304 

https://reporter.nih.gov/search/2kPnd72BrU66RkuaoWbkrw/projects         

 

Nel 2019 il National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti ha sospeso il programma ed i fondi.

Il prof Daszak ci rimase male e non mancò di dichiarare pubblicamente il suo disappunto in un’intervista a Nature nell’agosto 2020:  

“È solo un momento molto difficile, deludente e preoccupante. Ho perso persone che conosco a causa di COVID-19. È un coronavirus che viene dai pipistrelli. Avremmo dovuto essere lì a cercare di scoprire perché è emersa questa cosa. In questo momento sono seduto a casa mia, a guardare fuori dalla finestra, impossibilitato a lavorare, perché il NIH ci ha detto che non è appropriato. È estremamente frustrante.” 

https://www.nature.com/articles/d41586-020-02473-4 

https://www.ecohealthalliance.org/2020/04/regarding-nih-termination-of-coronavirus-research-funding  

L’amarezza di Peter Daszek si spiega bene perché EcoHealth Alliance era il diretto beneficiario di 200 milioni di $ di finanziamenti di PREDICT, il programma americano di ricerca sui nuovi rischi pandemici.  

https://www.scientificamerican.com/article/why-the-coronavirus-slipped-past-disease-detectives/ 

https://www.npr.org/sections/goatsandsoda/2020/04/29/847948272/why-the-u-s-government-stopped-funding-a-research-project-on-bats-and-coronaviru?t=1617688861526 

https://www.usaid.gov/sites/default/files/documents/1864/predict-global-flyer-508.pdf  

Una volta ricevuto l’incarico dall’Oms, Peter Daskaz non ha mancato di rimarcare le proprie tesi da Wuhan, affermando che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden “deve sembrare duro con la Cina, quanto dubitare dell’intelligence statunitense”.   

 

Personalità complessa quella di Peter Daszak, capace di raccontare una storia interessante in un’intervista al virologo Vincent Racaniello il 9 dicembre 2019 al Nipah Virus Internation Conference a Singapore, di cui abbiamo la registrazione video.

Daszak ricordava che l’origine della prima Sars era riferibile ai pipistrelli e che successive indagini avevano scoperto un centinaio di coronavirus potenzialmente nocivi per l’uomo e gli esperimenti di Gain Of Function erano giustificati dalla ricerca di un vaccino universale (si veda il video dal 27 minuto per i meno pazienti).     

https://www.youtube.com/watch?v=IdYDL_RK–w&t=12s 

Ne trascrivo una piccola parte: 

Racaniello: “Quindi dici che questi sono diversi coronavirus e non puoi vaccinarti contro di loro e non ci sono antivirali, quindi cosa facciamo?”

Peter Daszak: “Beh, i coronavirus sono abbastanza buoni … puoi manipolarli in laboratorio abbastanza facilmente. La proteina spike spiega molto ciò che accade in un coronavirus. Rischio zoonotico. Quindi puoi ottenere la sequenza, puoi costruire proteine, e lavoriamo con Ralph Baric all’UNC, un genio, inseriamo nella spina dorsale di un altro virus e facciamo del lavoro in laboratorio … “ 

Due dati per tutti, il video anticipa la crisi pandemica Covid Sars 2 di poche settimane e le visualizzazioni di un documento tanto rilevante alla data odierna è di solo 60.000 persone. 

https://www.taiwannews.com.tw/en/news/4104828 

Facciamo ordine: 

Abbiamo l’Oms che indaga sull’istituto di virologia di Wuhan di cui è partner. 

Il membro di spicco dell’indagine è Peter Daszak, che è presidente di EcoHealth Alliance partner dell’istituto di virologia di Wuhan, che ha perso centinaia di milioni di finanziamenti nel settembre del 2019. 

La faccenda di Peter Daszak non è passata inosservata. 

Del conflitto d’interesse di Daszak ne ha parlato Rossana Segreto, una ricercatrice italiana dell’Università di Innsbruck in un’intervista all’Austria Presse Agentur, autrice di uno studio sul virus Sars Covid 2 e dalla sua possibile natura chimerica.  

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7744920/ 

https://science.apa.at/power-search/7694447660294310648 

traduzione italiana 

https://vocidallagermania.blogspot.com/2021/01/ricercatrice-italiana-ci-spiega-perche.html  

La Segreto ha raccontato come sia stato difficile pubblicare il suo studio avendo ricevuto sei dinieghi da riviste specializzate, la scienziata è anche firmataria di una lettera aperta “Call for a Full and Unrestricted International Forensic Investigation into the Origins of COVID-19 “ pubblicata lo scorso 4 marzo dal Wall Street Journal e da Le Monde firmata da ventisei scienziati che dichiarano come l’indagine di Wuhan dell’Oms manca di requisiti di trasparenza e ricerca di verità. 

https://s.wsj.net/public/resources/documents/COVID%20OPEN%20LETTER%20FINAL%20030421%20(1).pdf 

L’autorevole Richard Ebright professore di biologia alla Rutgers University è tra i firmatari della lettera.  Lo stesso 4 marzo Ebright concede una intervista a Jorge Casesmeiro Roger su Indipendent Science news, dal quale abbiamo un’autorizzazione a pubblicarne uno stralcio. 

https://www.independentsciencenews.org/commentaries/an-interview-with-richard-ebright-anthony-fauci-francis-collins-systematically-thwarted/ 

Jorge Casesmeiro Roger:  “Hai detto più volte che questa missione dell’OMS è stata letteralmente “una farsa”.  

Richard Ebright: “Sì, i suoi membri erano disponibili – e, in almeno un caso, entusiasti – partecipanti alla disinformazione. I “Termini di riferimento” pre-negoziati per lo studio dell’OMS non riconoscevano nemmeno la possibilità di un’origine di laboratorio del virus e non menzionavano nemmeno il Wuhan Institute of Virology (WIV), il Wuhan Center for Disease Control (CDC) o l’Istituto di prodotti biologici di Wuhan.”  

Jorge Casesmeiro Roger:Per quanto riguarda il personale di ispezione, almeno un membro del team della missione dell’OMS, il presidente di Ecohealth Alliance Dr. Peter Daszak, sembra avere conflitti di interesse che avrebbero dovuto squalificarlo dall’essere parte di un’indagine sulle origini della pandemia COVID-19.”  

Richard Ebright:Sì. Daszak era l’appaltatore che ha finanziato il laboratorio del WIV che potenzialmente era la fonte del virus (con subappalti da $ 200 milioni dal Dipartimento di Stato americano e $ 7 milioni dal National Institutes of Health degli Stati Uniti), ed era un collaboratore e autore di progetti di ricerca presso il laboratorio.” 

Questo è il primo punto importante.  

Si stabilisce la compromissione di Peter Daszak e l’inattendibilità della stessa Oms a guida etiope prima ancora dell’indagine stessa. Ebright, nell’intervista, preferisce non prendere posizione su una possibile fuga. Riferisce che gli standard di sicurezza del laboratorio di Wuhan fossero ad un livello ben più basso del livello di massima sicurezza P4, descrive il mancato rispetto dei protocolli di protezione, come l’uso occasionale di materiale di protezione come i guanti. Poi sottolinea altre due coincidenze: 

“In primo luogo l’epidemia è avvenuta a Wuhan, una città di 11 milioni di persone dove non vi sono colonie di pipistrelli a ferro di cavallo neppure a qualche decina di km (le grotte in questione distano centinaia di km da Wuhan). Inoltre, l’epidemia si è verificata in un periodo dell’anno in cui i pipistrelli a ferro di cavallo sono in letargo e non lasciano colonie

Infine, l’epidemia si è verificata a Wuhan, alle porte del laboratorio che conduce il più grande progetto di ricerca al mondo sui virus dei pipistrelli a ferro di cavallo, che ha la più grande collezione al mondo di virus dei pipistrelli a ferro di cavallo e che ha sequenziato più vicino al mondo di il virus dell’epidemia.

Il laboratorio ha cercato attivamente nuovi virus di pipistrello ferro di cavallo in colonie di pipistrello ferro di cavallo in grotte in remote aree rurali nella provincia dello Yunnan, ha portato quei nuovi virus pipistrello ferro di cavallo a Wuhan, e poi li ha prodotti in serie, manipolati geneticamente e studiati.”

La scelta di Ebright di non dire oltre è comprensibile, ponendoci di fronte ad una questione ben più ampia sulle possibili responsabilità. Il problema non è più il laboratorio di Wuhan, ma sapere chi, che cosa, come, dove e perchè vengono gestiti esperimenti che mettono a rischio la sopravvivenza della nostra specie. Un esempio: quando l’amministrazione Trump interruppe i finanziamenti ad EcoHealth Alliance e a Peter Dsazak si alzò una levata di scudi a difesa del lavoro dell’organizzazione. 

Katherine Warren, già candidato alla presidenza in quota democratica, scrisse una lettera accorata in cui si sottolineava la preoccupazione per i fondi tolti alla ricerca ad EcoHealth Alliance.  

https://www.king.senate.gov/imo/media/doc/2020.01.30%20Letter%20to%20USAID%20re%20Predict%20Program%20(1).pdf 

Ma cosa sanno veramente i nostri governanti di Shi, di Baric, di Daszek o Palù che abbiamo incontrato nella nostra sinossi?   

Ed ancora cosa pensare delle ambiguità dell’Oms. 

Quando gli Stati Uniti per decisione dell’amministrazione Trump decise di abbandonare l’agenzia dell’Onu lo scorso aprile, in aperto dissenso alla gestione della pandemia dell’Oms e del suo direttore generale, hanno ricevuto critiche feroci. Il tempo ha mostrato che Gebreyesus il segretario generale dell’Oms, già capace di nominare nel 2017 l’allora presidente Robert Mugabe dello Zimbabwe ambasciatore di buona volontà in Africa, è remissivo nei confronti della Cina e la commissione d’inchiesta è la prova evidente. 

Wuhan pare essere 100.000 volte Cernobyl.

Tuttavia Cernobyl era il prodotto industriale scientifico di un mondo sull’orlo della catastrofe economica e sociale, Wuhan era il fiore all’occhiello della ricerca e collaborazione internazionale nell’ambito della virologia.

Quella stessa virologia che godeva ieri come oggi di ottima salute, della stima e del rispetto del mondo e di fondi pubblici senza fine, mentre le aziende farmaceutiche che producono i vaccini tengono i governi del mondo in scacco.

Così quasi per incanto, i responsabili della fine del mondo, del mondo come l’abbiamo conosciuto, ricevono tutti gli onori mentre cala il silenzio sulla ricerca delle responsabilità.

Sono evidenti i difetti di una scienza che vuole essere sopra le ragioni della politica e della tutela del bene comune e poi un multilateralismo senza limiti e freni, come se Wuhan fosse uguale a Berna. La crisi pandemica ci lascia due lasciti importanti, la certezza che la scienza non può essere lasciata ai soli scienziati e alla loro ambizione e che la conoscenza più sensibile non può essere condivisa con tutti, perché i tutti non sono uguali con buona pace di un Oms, che non ha compreso la necessità di un quadro giuridico internazionale che regoli i rapporti tra ricerca pubblica e privata, civile e militare, brevetti, farmaci e vaccini.  

La sinossi è conclusa e le responsabilità, per quanto è in noi, accertata.  

Veritatem dies aperit

8 aprile

 

©2024 - Altriorienti - Accesso amministratori - Questo sito non raccoglie informazioni personali e non usa cookies

Log in with your credentials

Forgot your details?