Ammiano Marcellino, il grande storico al tempo della decadenza dell’antica Roma, era convinto che la storia dovesse essere esposta nella cosiddetta brevitas: “Tamen praesentis temporis modestia fretus, carptim ut quaeque memoria digna sunt explanabo …” (Storie, XXVIII,1,2) “Tuttavia, alle soglie dell’epoca presente, esporrò in breve i fatti degni di essere ricordati …”

Così ci dedichiamo per punti a cosa è successo all’ultima Assemblea Nazionale del popolo in Cina nello scorso mese di maggio.

I temi trattati sono stati quelli dell’economia, della difesa e sicurezza e la politica estera. Così in breve:

– Nessun obiettivo di crescita economica – fatto nuovo

– Calo del pil nel primo trimestre del 6,85% – effetto Covid e contrazione del commercio

– Aumento degli investimenti nel settore difesa del 6,6% – relativamente poco per un bilancio cresciuto di dodici volte negli ultimi venti anni

– Affermazione di sovranità su Hong Kong con la richiesta di nuove norme di pubblica sicurezza

– Monito alla provincia “ribelle” di Taiwan

Il premier Li Keqiang ha poi elencato alcune politiche di sostegno dell’economia: nuove emissione di buoni del tesoro, fisco più leggero per le imprese, taglio dei tassi, welfare a fronte di un sistema paese che ha bisogno di una crescita del 6% annuo per garantire occupazione e crescita, il cui fallito obiettivo comporterebbe una crescita della disoccupazione di molti milioni di individui.

L’ectoplasmatico giornalista Wang Zhicheng (presumo uno pseudonimo perché non ne abbiamo traccia in materia organica) dal sito Asianews.it, riporta “come Li ha detto di rifiutare la “mentalità da guerra fredda” fra Cina e Usa. Per lui, i rapporti fra le due maggiori economie “devono continuare seguendo le regole del commercio” e rispettando le dinamiche di mercato”.

Ma quanto succede effettivamente in Cina lo descrive un articolo di Amanda Lee sul South China Morning Post dello scorso 19 maggio, “China debt: how big is it, who owns it and what is next?”, nel quale si evidenzia come l’economia cinese si trovi in una autentica tempesta. Il grande balzo cinese in avanti ha portato il rapporto debito Pil al 317 % ed il debito delle famiglie cresce con un tasso del 20% annuo, sostenibile forse con una sola crescita imperiosa.

Nessuna sorpresa se le banche sono in crisi ed i clienti delle piccole banche hanno cominciato a prendere d’assalto gli sportelli, come a Baoding (Hebei) e la Yangquan Commercial Bank, nell’omonima città dello Shanxi.

I dati di Zhaopin, un’importante agenzia cinese per la ricerca del lavoro, testimoniano una situazione del mondo del lavoro oramai collassata, secondo la quale circa un terzo degli impiegati tra un’età tra i quaranta ed i cinquant’anni avrebbe perso il lavoro, ancora più foschi i dati del China Labour Bulletin di Hong Kong, finché è libero di poterlo fare, dettaglia i numeri della disoccupazione che sarebbero ancora più alti nelle aree rurali e scioperi crescenti per numero e quantità dei partecipanti.

La crisi hanno colto impreparati i sindacati cinesi, dopo anni di crescita tumultuosa, sono incapaci di organizzare attività di supporto ai lavoratori, abbandonati allo “slash life” (斜杠生活), dove gli impiegati si arrangiano con molteplici professioni di servizi, ma portano in Tribunale il proprio datore di lavoro con oltre 884 mila casi e tramite servizi di mediazione 214 mila casi (dati 2018).

L’amministrazione Trump già serve per il primo set, dopo aver controllato il gioco con cambi di gioco, rotazioni e palle corte così da mandare fuori giri l’economia cinese fatta di esportazioni e modesto consumo interno, “perché il mondo è di chi acquista e non di chi vende”, come spiegò il capitalismo un anziano Henry Ford ad un giovane Indro Montanelli, in una memorabile intervista per Paris-Soir, altri tempi ed altri giganti.

Poche brevitas per raccontare il tempo di Xi Jinping, che non avrà il Covid ma sicuramente il mal di testa in veritas.

 

http://www.asianews.it/notizie-it/Debiti-e-pandemia-affondano-le-piccole-banche-cinesi-50429.html

 

https://www.scmp.com/economy/china-economy/article/3084979/china-debt-how-big-it-who-owns-it-and-what-next

 

https://maps.clb.org.hk/?i18n_language=en_US&map=1&startDate=2019-08&endDate=2020-02&eventId=&keyword=&address=&industry=&parentIndustry=&industryName=

 

1 luglio 20

 

Grand opening of the Tennis Performance Center at Trump National Golf Club Washington, DC, in Sterling, VA, April 7, 2015. Photo by Molly Riley

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