Henry Kissinger, il segretario di stato dell’amministrazione Nixon, alla bella età 97 anni conserva un pensiero lucidissimo e profondo.

Lo scorso 7 ottobre, Henry Kissinger ha ricevuto un importante premio dall’Economic Club di New York, durante la cerimonia via web, l’ex segretario di Stato ha affrontato i temi della politica di questi giorni ed in particolare i rapporti tra gli Stati Uniti e la Cina.

I nostri leader e i leader (della Cina ndr) devono discutere i limiti oltre i quali non spingono le minacce e come definirli “, ha detto Kissinger, aggiungendo che questi colloqui devono essere progettati in modo tale da poter essere condotti per periodo di tempo, tra le amministrazioni di entrambe le parti. “Puoi dire che è totalmente impossibile, ma se lo è, scivoleremo in una situazione simile alla prima guerra mondiale”. 

La Cina è sempre stato al centro dell’attività diplomatica di Kissinger durante gli anni dell’amministrazione Nixon, a lui dobbiamo le prime visite a Pechino del governo americano in quella stagione, che fu chiamata la diplomazia del ping pong perché tramite quello sport tanto popolare in Cina si cercò di avvicinare i due paesi.

Kissinger ha scritto un bel libro di memorie e di analisi dal titolo “On China” ed altri ricordi che appaiono in altri testi, come “World Order” del 2014, disponibile anche in un formato economico della Penguin ed acquistabile on line per meno di 16 euro .

E’ in “World Order”, che Kissinger descrive gli incontri con i leader cinesi e scoprire cosa davvero pensassero i cinesi, tra azione rivoluzionaria marxista ed eredità confuciana, come all’incontro segreto del 1971 a Pechino con il premier Zhou Enlai ed il presidente Mao Zedong, il quale prefigurava un mondo dove “All under heaven is in chaos, the situation is excellent”, immagine di un cielo perfetto ed armonioso sotto il quale è deserto, distruzione e morte, per poi vedere emergere una Cina vittoriosa. Nel 1957, pochi anni prima, Mao Zedong aveva affermato alla Conferenza Internazionale dei leaders dei partiti comunisti, che poco contano la morte di milioni di persone per assicurare il dominio mondiale della Cina sul mondo.

Secondo Kissinger si trattava di una visione classica cinese, riferibile addirittura alla prima dinastia degli imperatori cinesi ed al sovrano Qin Shi Huang del terzo secolo prima di Cristo, il cui obiettivo era la distruzione del vecchio mondo e dei suoi valori per la creazione di un nuovo ordine.

I cinesi lo dicevano oltre duemila anni fa nelle parole di un imperatore ed ancora sessant’anni fa con il presidente Mao Zedong, noi colpevolmente non li abbiamo ascoltati, ritenendo che il mercato ed un diffuso benessere materiale potesse plasmare la società cinese normalizzando i furori di chi ha sostituto la minaccia nucleare con la guerra biochimica, ma quest’ultima frase non possiamo dirla troppo forte.

31 ottobre

 

 

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