Nel 1967 all’età di sessantuno anni Jim Thompson, aveva avuto una vita degna di un romanzo di Maughan, Green o Le Carrè, nato nel Delaware, studi a Princeton aveva servito nei servizi segreti americani durante la seconda guerra mondiale sul fronte africano e poi in Asia, a Ceylon ed in Thailandia.

A differenza di alcuni colleghi dei servizi che passarono alla CIA quando fu fondata nel 1947, Thompson lasciò il servizio governativo manifestando perplessità sulla politica estera americana del dopo guerra, perché riteneva inopportuno un ritorno delle potenze occidentali alle loro colonie nella regione. Thompson veniva da una ricca famiglia proprietaria di un’industria tessile, così gli fu naturale investire i suoi capitali ed il suo talento nella riscoperta della tradizione della seta thailandese.

L’amicizia con il primo ministro Pridi Banomyong, che aveva servito come leader della resistenza anti-giapponese fu fondamentale per la realizzazione del progetto. Thompson fondò la Thai Silk Company Limited insieme ad un gruppo di investitori americani e thailandesi, la capacità tecnica della manodopera thailandese unita alla creativà artistica di Thompson e della stilista Irene Sharaff, portò un incredibile successo alla Maison, che divenne un marchio internazionale del moderno Siam. 

Thompson fu anche un collezionista d’arte orientale raffinato ed infaticabile e la sua casa Museo a Bangkok è una straordinaria testimonianza del suo gusto e talento ed è una delle maggiori attrazioni turistiche della città. 

Thompson scomparve un giorno di fine marzo nel 1967 sulle Cameron Highlands in Malesia dove si era recato per una breve villeggiatura e dove possedeva un cottage. Si racconta che aveva detto che sarebbe andato a fare una breve passeggiata senza fare più ritorno. Le ricerche non hanno dato nessun risultato e tutte le ipotesi sono state indagate in questi anni, dall’incidente, alla sparizione volontaria, fino al suo omicidio. 

Barry Broman, un ufficiale di fanteria dei Marines nella guerra del Vietnam, che ha lavorato per venticinque anni al Dipartimento di stato americano nel sud est asiatico, giornalista e fotoreporter ne ha fatto un film documentario nel 2017 dal titolo “Who Killed Jim Thompson the Thai Silk King?”, nel quale si racconta la versione che Thompson sia stato ucciso da una cellula locale del partito comunista cinese malese.

Broman, che iniziò a lavorare per l’Associated Press nel 1962 è tanto informato sulle faccende ed i misteri dell’Indocina, da sembrare una trasfigurazione dello stesso Thompson, Broman non ci dice se al suo primo incarico conobbe Thompson, ma mi piace credere che voglia raccontare la verità sulla morte di un amico dopo più di cinquant’anni. 

Il tempo non sembra passare mai per Thompson ed il suo mistero.

16 novembre

 

 

 

 

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