Il mondo è interconnesso tra catene di produzione del valore ed i conflitti mai sopiti tra il mondo occidentale e le autocrazie già rosse. Poi, la cattiva abitudine del bel paese di guardare come vanno le cose, per prendere le distanze e fare i distinguo del caso.

Scriveva Marco Pannella, “Il pacifismo ha pesato tragicamente a vantaggio dei dittatori e a costo degli oppressi; a vantaggio degli stati totalitari militaristi e contro le democrazie da riarmare; è stato un fattore psicologico influente della politica di Monaco, e dell’avversione all’occidente. Gandhi era altra cosa”. Pannella, che fu pacifista ma non ipocrita e coglione, suggeriva che se necessario bisognava stare dalla parte del diritto, al costo di lordarsi le mani di sangue. Oggi abbiamo nuovi uomini e vecchie idee, figlie dell’Italia contadina dei Savoia, che cambia casacca in una notte, che vorrebbe essere Macchiavelli, ma somiglia a Bertoldo. La Cina chiede agli Stati Uniti di non vendere armi a Taiwan e la Russia di non darne allo stato ucraino. Le conseguenze saranno peggiori per tutti, minaccia il teddy boy Putin e così la Cina che sono fornitori di idrocarburi i primi, di schermi touch screen e celle solari gli altri. 

Notte del diritto internazionale pietra angolare del vivere civile e l’emergere di opinioni tutte uguali sulla stampa dei pennivendoli.

L’Occidente è diviso ed incerto mentre Putin ha mezzo mondo dalla sua, tuona Liguori, che nacque estremista di sinistra, divenne pretoriano di Berlusconi e ora volteggia sul Cremlino. Rampini, che è stato tutto ed il suo opposto, sinistro adoratore della Cina opificio del mondo, ma anche democratico global e anti democratico global, suggerisce che Erdogan è il male minore da digerire e tanto peggio per i curdi laici e democratici. Fino all’inarrivabile Cazzullo, cifra del declino del fu Corriere della Sera, che scrive di tutto e male, dalla posta del cuore, allo sport, allo stato della categoria dei cuochi e dei tassisti, del prezzo della frutta e verdura, scrive di critica letteraria e si dice esperto di politica internazionale. Cazzullo afferma che l’Occidente è in difficoltà e così l’ordine liberale mentre la Russia di Putin va a gonfie vele. Il nostro accarezza l’alea del dubbio, buona per il suo pirlare appena Biden dovesse garantire qualche centinaio di obici pesanti agli ucraini, perché il destino della guerra passa da lì e così il “Francia o Spagna” di Cazzullo.   

Tanto complicato – al netto di tutta la politica internazionale – pretendere la schiena dritta ed affermare il principio del diritto e della legalità?

Whetever it takes … appunto

9 luglio

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