La Thailandia si interroga su come chiamare il primo ministro inglese. 

Tema curioso e lontanissimo dalla nostra sensibilità. Rishi Sunak è stato scelto dal partito conservatore quale primo ministro del Regno Unito. Rishi Sunak è d’origine indiana e la parola sunak in lingua thailandese vuol dire cane.

La faccenda risulta tanto imbarazzante che il tema è diventata oggetto di discussioni serissime.

Vi sono due diverse scuole di pensiero. 

La prima suggerisce di pronunciare diversamente il nome sunak e grazie alla complessità della lingua tonale sterilizzare il nome.

La seconda ipotesi ha visto in campo il professor Kittipong Boonkerd, del dipartimento di studi delle lingue orientali della prestigiosa Università Chulalongkorn, il quale sostiene che i thailandesi non devono utilizzare l’uso comune della parola, seguendo la corretta pronuncia non si tratta di un cane, ma di una persona onorevole ed importante, originario del Punjab ed avrebbe una discendenza reale.

Il professore non si ferma qui. Afferma che lo stesso nome Rishi vuole significare saggio e ricorda il nome della moglie Akshata o Aksata vuol dire “donna pura”.

La Thailandia s’inchina al potere da sempre.

Vent’anni fa l’addetto culturale del consolato italiano di Bangkok, mi raccontò come l’istituzione scolastica fosse finalizzata a creare buoni sudditi rispettosi dell’autorità prima di tutto, dalla corona fino al maestro di scuola e non pare che sia cambiato nulla.

L’inno nazionale viene trasmesso due volte al giorno nelle scuole, dalle televisioni, alle radio, nei luoghi pubblici ed alle stazioni dei bus e della metropolitana ed il paese si deve fermare. Sono innumerevoli le feste che santificano la corona e dinastia dei Chakri, ed è impossibile dire qualcosa di sconveniente sulla famiglia reale perché si rischia un’incriminazione per il delitto di lesa maestà.

Lo status quo prima di tutto e poco conta che l’istruzione thailandese versa in cattive acque nei report delle maggiori istituzioni che si occupano di formazione.

The Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) attraverso il Program for International Student Assessment (PISA), effettua un’indagine triennale su studenti di 15 anni, mostrando che gli studenti thailandesi sono agli ultimi posti tra i paesi partecipanti per comprensione del testo, risoluzione di problemi di matematica e scienze.

I dati dell’English Proficiency Index del 2021 classificano la Thailandia al 100 posto di 112 come conoscenza della lingua inglese, addirittura peggio della poverissima Cambogia e del Myanmar.

Nelle scuole thailandesi esiste ancora la pratica delle punizioni corporali e l’apprendimento mnemonico coatto, mentre non viene incoraggiato il pensiero critico ed individuale. I maggiori finanziamenti statali vanno alle scuole della capitale mentre le periferie del paese sono abbandonate alla “shadow education”, l’intervento della famiglia a tutela della formazione del minore, cosa questa che avviene solamente quando il reddito familiare lo consente.

Il mantenimento dello status quo tutela le élite, ma il paese paga un prezzo altissimo in termini di efficienza di sistema. 

Due anni fa scrivemmo degli studenti thailandese che scesero in piazza a protestare per l’abrogazione di reati legati al diritto d’opinione, alla richiesta di maggiore partecipazione e democrazia, alla giustizia sociale, fino alla gestione dell’emergenza economica dovuta alla pandemia, ma ricordiamo oggi come allora che erano i figli della buona borghesia di Bangkok e che non rappresentavano nessuno, se non loro stessi. Dopo poche settimane gli studenti sono tornati nelle loro case e le cose sono tornate come devono essere in Thailandia.

Si discute sempre di riforma della scuola, si suona l’inno due volte al giorno e si ricorda che non si può ironizzare su primo ministro inglese che si chiama cane. In queste ore, la prima notizia sui tabloid è l’acquisto dei diritti di Miss University da parte di un milionario thai e transessuale, che prima della transizione ha deciso di congelare i propri spermatozoi per diventare padre dei suoi due figli.

13 ottobre

Studenti ad Udon Thani

Anne Jakkaphong Jakrajutatip ed i suoi due figli

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