Avevamo concluso la seconda parte della Sinossi, ricordando la manipolazione di virus Sars nel laboratorio di massima sicurezza di Wuhan, ed è da quelle domande che proseguiamo il nostro approfondimento.  

Affidandoci a parole semplici possiamo dire che il Sars Cov-2 è un virus “diverso”, riconducibile al virus RaGT13 del pipistrello come da pubblicazione della dottoressa Shi Zheng-Li  

https://www.nature.com/articles/s41586-020-2012-7 

ma l’analisi genomica ci suggerisce che sia un virus “chimera”, del già citato patogeno del pipistrello e del virus MP789 del pangolino, un formichiere squamoso. 

https://www.sciencealert.com/genome-analysis-of-the-coronavirus-suggests-two-viruses-may-have-combined 

Il genetista inglese Peter Foster dell’Università di Cambridge ha notato che esistono mutazioni molto rapide ed ha dovuto utilizzare algoritmi matematici per comprendere la genealogia del virus, che è formata da due diversi ceppi.  

https://www.pnas.org/content/117/17/9241 

L’analisi effettuata dal gruppo di studio indiano di Nidham K.Biswas e Partha P. Majumder mostra la presenza e diffusione dei diversi ceppi del virus in differenti luoghi. In Cina ed in Asia sembrano colonizzate dal ceppo più mite, mentre il ceppo più aggressivo A2a colpisce duramente gli Stati Uniti, l’Europa e l’India.    

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32474553/ 

https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.05.04.075911v1  

Esistono poi elementi che non sono riconducibili ad una possibile creazione naturale tra i due virus in questione e rappresentano la possibile chiave di comprensione della vicenda. Lo studio del 31 gennaio 2020 del professor Prashant Pradhan, dell’Indian Institute of Technology di New Delhi ci ricorda che il virus Covid Sars 2 è ricombinazione del patrimonio genetico di un coronavirus di un pipistrello (60-70%) e di un pangolino (95-97%), ma scopre quattro elementi chiamati nucleotidi che appartengono al virus HIV, che rendono la chimera capace di penetrare le cellule umane attraverso un processo di fusione o proteasi.  Così nelle conclusioni dell’articolo, un poco tecniche ma capaci di spiegare che la mano dell’uomo ha sostituito il caso o l’accidente: 

“La nostra analisi della glicoproteina spike del 2019-nCoV ha rivelato diversi risultati interessanti: in primo luogo, abbiamo identificato 4 inserti unici nella glicoproteina spike 2019-nCoV che non sono presenti in nessun altro coronavirus riportato fino ad oggi. Con nostra sorpresa, tutti e 4 gli inserti nel 2019-nCoV sono stati mappati su brevi segmenti di amminoacidi nell’HIV-1 gp120 e Gag tra tutte le proteine ​​virali annotate nel database NCBI. È improbabile che questa misteriosa somiglianza di nuovi inserti nella proteina spike 2019-nCoV con HIV-1 gp120 e Gag sia casuale … Da notare, tutti e 4 gli inserti hanno valori di pI di circa 10 che possono facilitare le interazioni virus-ospite. Presi insieme, i nostri risultati suggeriscono un’evoluzione non convenzionale del 2019-nCoV che merita ulteriori indagini …”

https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.01.30.927871v1.full 

Lo studio del team indiano è stato attaccato e ritirato, ça va sans dire, per conflitti d’interesse economici relativi a test diagnostici, ma nessuno ha negato la ricombinazione e gli inserti e spiegato la mutazione genetica naturale senza avere identificato il passaggio di specie, l’ospite intermedio e la presenza di materiale inedito come i già citati nucleotidi. Nelle stesse settimane il professor Volker Thiel ed i suoi colleghi dell’Istituto di Virologia e di Immunologia dell’Università di Berna, pubblicano uno studio sulla prestigiosa rivista Nature il 24 aprile 2020, dove spiega come costruire – con successo – un clone del virus Covid Sars 2 dalla sequenza pubblicata. 

https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.02.21.959817v1 

Sembra davvero un cattivo film di fantascienza, un virus creato in laboratorio ed il ceppo più cattivo che colpisce i paesi rivali, mentre il più mite attraversa l’asia. L’ipotesi risulta incongrua, ma è favorita dai testi di formazione dell’accademia del PLA People Liberation Army cinese che insegnano “specifici attacchi genetici etnici” (特定 种族 基因 ) come arma di dominio (1).

https://www.defenseone.com/ideas/2019/08/chinas-military-pursuing-biotech/159167/ 

https://jamestown.org/program/chinas-military-biotech-frontier-crispr-military-civil-fusion-and-the-new-revolution-in-military-affairs/ 

https://www.altriorienti.com/aggressivita/  

La Cina, alla data odierna, rimane l’unico grande paese che non ha ratificato la Convenzione sulle armi biologiche, il trattato sul disarmo di questa categorie di armi. 

Rimangono infine le domande.

Perché creare virus chimera dai più pericoli patogeni dell’umanità? I laboratori sono poi sicuri? Il tema sarà oggetto della prossima parte.  

1) Testo disponibile sulle piattaforme di vendita on line

https://www.amazon.cn/dp/B01MT8VA03 

Premessa metodologica: gli articoli scientifici di riferimento sono stati pubblicati nei primi mesi della pandemia quando il mondo scientifico si è maggiormente interrogato sulla natura e l’origine del virus.

8 marzo 2021

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